Continua il progetto di CTM in Libano per sostenere l’Associazione Oum el Nour ed il suo lavoro di prevenzione tra i ragazzi e di recupero dei giovani che sono entrati nel circolo deleterio della droga.

L’agricoltura è stata individuata come uno strumento importante nel percorso di riabilitazione di questi giovani. Questi tipi di esperienza sono cominciati già una quarantina d’anni fa e proseguono con successo. Per questo motivo, il progetto si avvale della competenza di partner italiani con una lunga esperienza in questo particolare settore come ASeS-CIA e le Cooperative Capodarco e  Sierro lo Greco.

Tra le varie attività che il progetto propone in questo ambito vi sono anche le attività agricole in serra. Sono state installate due nuove serre nel Centro di riabilitazione d’Oum el Nour a Sehaile mentre nel Centro femminile di Fatqa la serra già esistente è stata riabilitata.  

Nello scorso mese di settembre gli esperti italiani del progetto avevano realizzato delle sessioni di formazione sulla realizzazione dei business plan per le attività agricole proposte, incluse le attività in serra. Dopo attenta valutazione economica, si è deciso di attivare dal 1° gennaio le prodizioni di pomodoro, cetrioli, cavolo cappuccio e insalata. Si tratta di alimenti fondamentali per la popolazione libanese che saranno parzialmente consumati nelle cucine dei due Centri per i residenti e parzialmente venduti secondo un modello di acquisti solidali.

Una nuova esperienza, una nuova progettualità che si basano sulla massima che “la terra cura chi cura la terra”.

Questa attività è stata realizzata nell’ambito del progetto Rafforzamento dei servizi di prevenzione, riabilitazione e reintegrazione sociale ed economica per tossicodipendenti ed ex-tossicodipendenti in Libanofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).