Fatqa, giugno 2019.
L’apicoltura è un’attività d’agricoltura sociale del progetto di cooperazione internazionale “Rafforzamento dei servizi di prevenzione, riabilitazione e reintegrazione sociale ed economica per tossicodipendenti ed ex tossicodipendenti in Libano”, finanziato dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS)  e realizzato da CTM, in partenariato con l’Associazione Libanese Oum el Nour.

Il progetto di CTM si propone di aumentare la capacità dell’associazione libanese partner e del suo personale educativo nel fornire un’opportunità di riabilitazione ai ragazzi che vogliono sottrarsi al giogo della droga.

Il partner libanese aveva iniziato un’attività di apicoltura nel Centro di riabilitazione di Fatqa. Durante la prima missione degli esperti italiani del partner ASeS-CIA, si era evidenziata la necessità di modificare la strategia di gestione delle arnie. Il sito di Fatqa non era, infatti, adatto all’apicoltura in quanto situato su una collina con scarsa vegetazione e quindi scarso nutrimento per le api. 

LE API REGINA ITALIANE IN LIBANO PER SOSTENERE LA PRODUZIONE DI MIELE

Si è quindi deciso di applicare il nomadismo delle arnie con lo spostamento verso la montagna in estate e in pianura durante la stagione fredda. Per migliorare la qualità della produzione, sono state importate cinquanta api regina “buckfast” dall’Italia. Le api regina si sono adattate benissimo all’ambiente libanese e in brevissimo tempo hanno permesso di passare da poco più di trenta arnie alle attuali centocinquanta. 

Le famiglie delle api sono ora sane e robuste e potranno fornire una elevata quantità di miele la prossima stagione.

I residenti dei Centri di Fatqa e Sehaile interverranno nella fase di commercializzazione del miele creando etichette personalizzate e curando il packaging. L’apicoltura rientra tra gli interventi di sostegno al percorso di riabilitazione dei giovani residenti.